Oltre Mezzo Secolo di Storia

Storia ed Esperienza

Nel 1976, nel quartiere chiamato ”Isola”, a Milano, Guido Bizzi e il suo “Studio di Musica Antica”, forse il primo gruppo italiano specializzato nella musica medioevale rinascimentale, dopo diverse rappresentazioni al Teatro Verdi, decidevano di depositare tutti i loro strumenti nel laboratorio “del Leonardo”, il falegname del quartiere. Era questo l’inizio di una avventura straordinaria che avrebbe portato alla nascita della Civica Scuola di Liuteria, al restauro al Museo Teatrale alla Scala e al Correr di Venezia e tanto altro. “Il Laboratorio di Guido Bizzi” è stata una tra le più vivaci realtà culturali della Milano di quegli anni.

Fu Tinin Mantegazza a favorire l’incontro al teatro Verdi tra Guido Bizzi e l’Assessore all’Educazione Maria Luisa Sangiorgio, a cui piacque subito l’idea di una scuola di liuteria. Si passò al progetto esecutivo, elaborato insieme a Virginia Villa, agli esordi della sua prestigiosa carriera e ai musicisti dello “Studio di Musica Antica” che divennero poi i docenti della Scuola per restarvi, alcuni di essi, fino alla pensione: Marco Tiella divenne il direttore tecnico, Lorenzo Girodo e Claudio Canevari professori, mentre furono chiamati i liutai Renato Scrollavezza e Luca Primon per insegnare la costruzione del violino.
Anche Leonardo Monti, il falegname dell’”Isola”, divenne docente per la lavorazione del legno.

Nel 1978, l’attività era a pieno ritmo e, nell’autunno del 1979, la Scuola di Liuteria di via Pastrengo fu invitata ad organizzare una Mostra della Scuola con concerti a Tokyo e Kyoto, come esempio di operazione culturale innovativa realizzata dalla città di Milano. Lo “Studio” di Guido Bizzi eseguì 4 concerti di musica medievale e rinascimentale, accolti come i primi esempi in Giappone dell’uso degli strumenti storici di quel periodo.

Due anni più tardi il Comune propose la trasformazione della Scuola di via Pastrengo nella “Civica Scuola di Liuteria” di Milano. Virginia diresse la Scuola negli anni successivi, per poi lasciarla quando fu chiamata a Cremona, dove il suo percorso professionale la portò a diventare Direttrice del Museo del Violino.